Presentazione
del volume:
“Ipotesi
di piano regolatore di Firenze”
1985
La
pubblicazione che presentiamo è una testimonianza importante di come Firenze
abbia ripreso a pensare a se stessa in termini nuovi.
Nessuna
città può vivere alla giornata tamponando i problemi quotidiani con soluzioni
non collegate ad un disegno generale.
Firenze
meno ancora di altre può permettersi simili disattenzioni. È una città antica
che vive le grandi trasformazioni tecnologiche sociali del mondo e intende
parteciparvi da protagonista.
Il
cuore stesso della città, il centro storico, ne rappresenta l’immagine ed il
prestigio ma ne sopporta anche il peso.
Si
pone il problema chiave di conciliare la tutela di un prezioso patrimonio
urbanistico – dichiarato di valore universale – e quello della sua continua,
necessaria, trasformazione.
Questo
progetto preliminare del piano urbanistico fiorentino è infatti tutto ispirato
alla filosofia della trasformazione. La cultura dell’espansione urbanistica ha
scarsi margini di credibilità in un tessuto urbano ormai compiuto come quello
di Firenze. Ciò non vuol dire che non
esistono aree di espansione e che su esse non debbano prevedersi importanti
progetti e realizzazioni. Tutt’altro. Ma ogni intervento che incida
positivamente su un territorio – che non è solo fatto di aree e mura, ma di
storia e funzioni, intrecci sociali ed economici, tradizioni e innovazioni –
deve tener conto delle conseguenze e delle trasformazioni che provoca in una
città delicata e preziosa come Firenze.
Firenze
– l’Amministrazione insieme alle forze culturali più vive della città – ritorna
quindi a pensare in grande, a riflettere su se stessa, sul proprio ruolo, sul
proprio assetto urbanistico, mettendo a punto strumenti come il Piano
Regolatore Generale che le consentano di leggere e programmare il proprio
futuro prossimo e meno prossimo. In una parola – e senza cedere ad emozioni
millenaristiche – Firenze pensa al 2000