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Archivio
> Descrizione dei Fondi
GIACOMO MATTEOTTI (1885-1924)
Bb. 51, fascc. 125, docc. 762, passaporto 1, registro 1,
fotografie 57 4 album e bb. 2, manifesti una decina, materiali a
stampa bb. 10, opuscoli 2, volumi 16, cimeli 1 ebb. 9, audiovisivi 2
(1803-1999). Elenco parziale di Velia Matteotti. Elenco analitico
delle carte Bellussi curato dagli eredi. Elenco delle serie e
sottoserie archivistiche.
Biografia
Giacomo Matteotti nacque a Fratta Polesine (Rovigo) il 22
maggio 1885 da una famiglia di modesta estrazione originaria della
Val di Sole. Fu Matteo, primogenito di casa Matteotti ad avviare
Giacomo, appena tredicenne, al socialismo, mentre frequentava il
liceo "Celio" di Rovigo. Nel 1904, dopo alcuni anni di
militanza nella giovent� socialista, prese la tessera della sezione
adulti, in un momento in cui la struttura del partito era ancora
piuttosto debole, anche se si era sviluppata una fitta rete di
leghe, di cooperative agricole e di consumo, nelle quali oper�
attivamente.
Dopo la laurea in Giurisprudenza conseguita a Bologna nel 1907 sotto
la guida di Alessandro Stoppato, nel 1910 fu candidato dalla sezione
di Occhiobello alle elezioni del Consiglio provinciale di Rovigo.
Risultato vincitore, abbandon� gli studi giuridici per dedicarsi
interamente alla politica, nell'ambito della corrente riformista.
Nel 1912 entr� a far parte della redazione del foglio polesano
"Lotta proletaria", che poi riprese il titolo originario,
"La Lotta". Sindaco di Villamarzana del 1912 e di Boara
Polesine dal 1914, oltre che consigliere in una decina di comuni, si
trov� a guidare l'opposizione socialista nel Consiglio provinciale
di Rovigo. Per tale sua vasta esperienza di politico si segnal� ai
vertici del partito in occasione del congresso dei comuni socialisti
tenutosi a Bologna nel 1916 e, nello stesso anno, fu eletto
segretario. Per il suo impegno antibellicista, venne condannato a
trenta giorni di reclusione.
Chiamato alle armi nel luglio 1916 e congedato nel marzo 1919,
riprese l'opera di amministratore ed organizzatore, impegnandosi
nelle lotte bracciantili del Polesine. Nello stesso anno fu eletto
deputato per la circoscrizione di Ferrara-Rovigo, carica confermata
nel 1921 e 1924 per la circoscrizione di Padova-Rovigo.
Particolarmente competente in materia finanziaria e amministrativa,
fece parte della giunta del bilancio e della commissione finanza e
tesoro della Camera. Critico intransigente fino dal suo nascere del
fenomeno fascista, fu duramente perseguitato e costretto a lasciare
la sua regione gi� dal 1921. Nell'ottobre 1922, dopo la scissione
tra massimalisti e riformisti, divenne segretario del nuovo Psu,
impostandone la linea politica come lotta ad oltranza contro il
fascismo. Pur privato del passaporto espatri� clandestinamente per
assistere al congresso del Partito operaio belga, per incontrarsi
con alcuni dirigenti del Labour party e delle Trade unions e per
ridimensionare, attraverso tali colloqui, il mito mussoliniano,
sottolineando la pericolosit� potenziale del regime fascista anche
per le altre potenze europee.
Nel 1924 in Parlamento denunci� i brogli ed il clima di violenza
nel quale si era espressa l'ultima consultazione elettorale. Il 10
giugno dello stesso anno venne rapito e ucciso da sicari fascisti.
Il suo corpo venne ritrovato il 16 agosto successivo nei dintorni di
Roma
BIBLIOGRAFIA:
-
G.
ARF�, Giacomo Matteotti uomo e politico in "Rivista
storica italiana", n.1, 1966; Discorsi parlamentari di
Giacomo Matteotti. Pubblicati per deliberazione della Camera dei
Deputati, voll. 3, Roma, Colombo, 1970;
-
A.
CASANOVA, Matteotti: una vita per il socialismo, Milano,
Bompiani, 1971;
-
D.B.M.O,
vol. III, Roma, 1977, pp. 370-384, sub voce; ACS, Giacomo
Matteotti: mostra documentaria. Guida e catalogo a cura di M,
MISSORI, M. P. RINALDI MARIANI, L. SALVATORI PRINCIPE, Bologna,
Forni, 1977;
-
Studi
e ricerche su Giacomo Matteotti a cura di L. BEDESCHI, Urbino,
Montefeltro, 1979;
-
G.
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Nistri-Lischi, 1983;
-
C.
CARINI, Giacomo Matteotti. Idee giuridiche e azione politica,
Firenze, Olschki, 1984;
-
G.
MATTEOTTI, Lettere a Velia, a cura di S. CARETTI, Pisa,
Nistri-Lischi, 1986;
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Sulla scuola, a cura di S. CARETTI, Pisa, Nistri-Lischi,
1990;
-
ID.,
Sul riformismo, a cura di S. CARETTI, Pisa, Nistri Lischi,
1992;
-
Giacomo
Matteotti. La vita per la democraziona, a cura di M. QUARANTA,
Rovigo, Minelliana, 1993;
-
S.
CARETTI , Il mito, Pisa, Nistri-Lischi, 1994;
-
G.A.P.C.T.
, pp. 374-376, sub voce;
-
S.
CARETTI, Matteotti, in I luoghi della memoria. Personaggi e date
dell'Italia unita, a cura di M. ISENGHI, Bari, Laterza, 1997,
pp. 187-205;
-
V.
MATTEOTTI, Lettere a Giacomo, a cura di S. CARETTI, Pisa,
Nistri-Lischi, 2000.
L'archivio
di Giacomo Matteotti � stato donato, a partire dal 1983, dai figli
Giancarlo, Isabella e Matteo. Il nipote Titta Ruffo junior, inoltre,
ha donato una raccolta curata negli anni di testi relativi alla
figura e all'opera di Matteotti. Il fondo ha ottenuto la notifica di
notevole interesse storico dalla Sovrintendenza archivistica per la
Toscana, con provvedimento n. 684 del 28 gennaio 1997.
DESCRIZIONE
ARCHIVISTICA
Il
fondo Giacomo Matteotti si configura come un vero e proprio archivio
familiare e consiste nell'insieme delle carte rimaste a Fratta
Polesine, sopravvissute alle devastazioni fasciste ed a Roma. La
documentazione del deputato socialista � stata poi curata ed
arricchita di materiali vari, prima dalla moglie Velia, nonch� dai
figli Giancarlo, Isabella e Matteo: si spiega in tal senso la
presenza dei numerosi cimeli, dei materiali delle commemorazioni e
dell'ampia ed attenta rassegna stampa matteottiana che, dal giorno
del delitto, arriva ai giorni nostri. Alle carte di Matteotti, alle
sue lettere alla moglie Velia, ad alcuni scritti e materiali
fotografici, si affianca la documentazione familiare che
contestualizza e sviluppa tematicamente le carte del deputato
socialista: il prezioso archivio della moglie Velia, che comprende,
fra l'altro, le lettere inviate dal marito e una serie di messaggi
di cordoglio inviatele da ogni parte d'Italia e dall'estero,
raccolti in 10 volumi, nonch� da altri 4 indirizzati alla Direzione
del Psu e da essa conservati; le carte della famiglia di origine e
la documentazione che i figli hanno essi stessi prodotto o raccolto
negli anni. Come archivi aggregati si pongono, poi, le carte
Bellussi e Del Giudice relative al processo matteottiano del 1926.
Oltre a questi materiali originali il corpus archivistico si compone
oggi anche di documentazione archivistica in copia, a stampa o
iconografica, recuperata presso istituti italiani ed esteri.
Documenti personali, fascc. 4, passaporto 1(1922-1924)
Certificati scolastici; certificato del foglio matricolare
rilasciato dal Comando del Distretto militare di Rovigo; tessera di
trasporto gratuito per le Ferrovie dello Stato per i deputati;
ricevute commerciali.
Corrispondenza, b. 1, docc. 244 (1907-1924)
La corrispondenza comprende le 214 lettere della fidanzata e poi
moglie Velia a Giacomo; le cartoline indirizzate a Matteotti durante
il suo esilio per dichiarato antimilitarismo a Campoinglese in
provincia di Messina; ed un nucleo di lettere e telegrammi di taglio
politico.
Documentazione politica, fascc. 6
Note dattiloscritte relative a proposte di riforma elettorale e
testi di editti regi, oltre ad una copia di un discorso parlamentare
di Matteotti.
Materiali a stampa, b.1
Volantini, ritagli di stampa e quotidiani arrivati a Giacomo
Matteotti, fra cui vari numeri dell'"Avanti!".
Cimeli, bb. 9
Raccolta di nastri e fiocchi funerari di vario formato in seta,
tulle, moire di cotone di colore rosso o nero con scritte in lettere
dorate del partito socialista e di altre formazioni politiche, di
gruppi operai, di sindacati autonomi di operai esiliati in Francia e
in Belgio e di associazioni combattentiste.
Documentazione in copia
Carte dell'Archivio di Stato di Chieti, bb. 2, fascc. 45 (1926)
Fotocopie dei materiali, quali lettere, relazioni, verbali,
convocazioni in giudizio, liste degli imputati e degli addetti
stampa, emessi sia dalla Prefettura che dalla Regia Questura di
Chieti in relazione al processo celebrato per l'assassinio
Matteotti, che si chiuse con lievi condanne per i sicari fascisti.
Carte dell'Archivio Centrale dello Stato, b. 5 (1924)
Corrispondenza, rapporti di attivit� e di sorveglianza prodotti
dall'Ufficio Cifra del Ministero dell'interno e dalla Divisione di
Polizia politica, da varie prefetture italiane, dal Regio consolato
generale d'Italia in Marsiglia sull'eco della scomparsa di Matteotti
e su possibili agitazioni. Rassegna stampa in copia di testate
sequestrate, sia italiane che estere soprattutto francesi, relativa
al periodo del sequestro e del ritrovamento del cadavere.
Carte di archivi stranieri, fascc. 2 (1924-1936)
Documenti in copia posseduti dall'Arbejderbevaegelsens Bibliotek
og arkiv di Copenaaghen e dall'IISG di Amsterdam, relativi al fondo
internazionale Matteotti ed una raccolta di caricature apparse sulle
principali testate estere, oltre ad una copia del sequestrato saggio
matteottiano Un anno di dominazione fascista.
Carte di archivi italiani, fascc. 5 (1924-1966)
Materiale biografico matteottiano in copia rinvenuto nel fondo
della Direzione nazionale del Psi e nell'archivio Argentina
Altobelli. Copie di telegrammi e messaggi di cordoglio inviate da
associazioni e parlamenti stranieri in occasione del delitto,
conservati presso l'archivio storico della Camera dei deputati.
Carte di polizia della Prefettura di Rovigo, provenienti
dall'Archivio di Stato del luogo.
Archivi aggregati
Carte Velia Matteotti, bb. 4, fascc. 17, registri 1,
fotografie 16 e album 4, volumi 16, cimeli 1 (1912-1938)
L'archivio privato di Velia Matteotti custodisce una ampia
corrispondenza di cui fanno parte, in particolare, le 449 lettere
inviate dal marito dal loro primo incontro, nel 1912, fino alla sua
morte. Il nucleo pi� nutrito del suo epistolario � stato raccolto
dalla stessa Velia in dieci volumi rilegati in pelle rossa con
scritta in oro contenenti lettere, telegrammi e biglietti di
condoglianze per il delitto o per gli anniversari della morte del
consorte. Fra i mittenti compaiono segretari di sezioni provinciali
del Psu, deputati socialisti, popolari e repubblicani, giovani
combattenti, gruppi anarchici e operai, circoli e case del popolo,
federazioni sindacali e gruppi femminili. Molte lettere e telegrammi
di condoglianza poi non sono inserite nei volumi ma in fascicoli
separati, fra i quali alcune lettere indirizzate a Turati e da
questi donate alla vedova. Altri volumi di lettere e telegrammi in
morte arrivati al Psu sono stati poi da questo donati alla vedova.
Si conservano, inoltre, anche due lettere inviate dalla stessa Velia
a Gaetano Salvemini recuperate in copia, i verbali
dell'interrogatorio ad uno degli imputati del delitto, una camicia
nera inviatale da un ex fascista dopo il delitto ed un volume di
rassegna stampa curata personalmente da Velia. Fra le carte di Velia
� presente anche l'epistolario Tita Ruffo, il celebre baritono
fratello di Velia Matteotti, e Lea Fontana.
Carte Matteo Matteotti (1803-1905), b. 1, fascc. 10
Primogenito di casa Matteotti, Matteo, nato a Fratta Polesine
nel 1876, si laure� all'Universit� di Torino dove frequent� il
Laboratorio di Economia politica ed avvi� il fratello Giacomo alla
riflessione sul socialismo e sulle dottrine politiche ed economiche.
Mor� a soli trentatr� anni di tisi, nel 1909, malattia che, l'anno
successivo, colpir� anche l'altro fratello minore, Silvio.
L'archivio conserva documenti personali, quali certificati del
casellario giudiziario oltre a quelli scolastici e accademici; la
corrispondenza; alcuni appunti per bilanci e consuntivi e per
scritti e discorsi di carattere politico; le convocazioni di sedute
straordinarie del Consiglio comunale di Fratta Polesine e materiali
a stampa, fra i quali un programma elettorale scritto dallo stesso
Matteo Matteotti sotto falso nome. Si conservano copie di lettere di
carbonari ed una documentazione fotografica sullo Spielberg, in
previsione di uno studio specifico.
Carte Girolamo e Isabella Matteotti, fascc. 2(1803-1907)
Un fascicolo originale � dedicato alla propriet� dei Matteotti
a Comasine, in Val di Sole, con fogli di possessi fondiari, estratti
di misurazioni e di estimi, oltra alla corrispondenza del fratello
Gregorio con il padre di Giacomo, Girolamo e con i nipoti. Sono
state, inoltre, rinvenute due lettere della madre Elisabetta.
Carte Matteo, Gian Carlo e Isabella Matteotti, bb. 2, fascc. 20,
fotografie 6 (1928-1999)
Le carte dell'archivio Matteotti comprendono anche
documentazione propria o curata dai figli di Giacomo e Velia,
donatori dell'archivio del padre. Di Matteo, deputato socialista poi
socialdemocratico, si conservano i certificati scolastici, studi
dattiloscritti commemorativi sull'opposizione al fascismo, articoli
a stampa e interviste. Documenti scolastici, tessere e lettere vi
sono anche della figlia Isabella. Ampia ed attenta �, invece, la
raccolta di rassegna stampa, sia in ritagli che in numeri interi di
periodici, relativi alla figura del padre curata dal figlio Gian
Carlo, deputato socialista, che ha donato anche i propri discorsi e
scritti a stampa, un nucleo di giornali dell'epoca fascista, oltre a
documenti personali.
Carte Angelo Bellussi, fascc. 6, fotografie 13, opuscoli 2
(1924-1959)
Carte del medico legale nominato ad eseguire la autopsia sul
cadavere di Matteotti, fra cui il testo stesso della perizia
necroscopica, una raccolta fotografica dei reperti, opuscoli
scientifici e numeri di periodici interi relativi al delitto del
deputato socialista.
Carte Mauro Del Giudice, fascc. 6, fotografie 22 (1927-1951)
Pugliese, nato nel anno 1857, Del Giudice fu un insigne giurista
oltre ad un letterato e scrittore brillante. Ad esso fu affidata
l'istruttoria del processo di Matteotti che condusse con coraggio
resistendo ad ogni pressione esterna. La sua documentazione donata
dagli eredi si compone della raccolta fotografica relativa al luogo
del delitto e del ritrovamento del cadavere e della rassegna stampa
sulla sua morte oltre a corrispondenza e documenti personali.
Appendice
Materiali a stampa, bb. 10 (1924-1999)
La rassegna stampa matteottiana � un nucleo a s� stante ed
assai composito di ritagli, di quotidiani e periodici sia italiani
che esteri curati fino al 1938 dalla vedova e poi arricchita da
materiali che la Fondazione ha ricevuto in donazione da altre fonti.
Fotografie, bb. 2
Ritratti matteottiani ed un'ampia raccolta fotografica del
funerale, del luogo del delitto, della tomba, della corona funeraria
giunti dalla vedova, ma arricchiti da materiali acquistati in
proprio dalla Fondazione Turati.
Audiovisivi
Videocassetta di un servizio della televisione svizzera su
Matteotti ed un disco sonoro.
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