"Se
dovessi riassumere in una parola le mie impressioni sul popolo di
Milano e in genere sui combattimenti nel Nord direi:
magnifici". Le tappe dell'insurrezione rivivono nitide e
sintetiche nelle parole di Sandro. Una avvisaglia il 23 aprile: lo
sciopero dei ferrovieri. La mattina del 24 la sensazione quasi
fisica della imminenza della decisione. Il Comitato apprese che il
Consiglio dei ministri della repubblica di Sal� aveva deciso di
tagliare la corda e lanci� per il 25 aprile l'ordine
dell'insurrezione: manifestare per le strade, occupare le fabbriche,
concentrare in citt� le formazioni militari. "Tre quarti d'ora
dopo i compagni erano per la strada e cominciava la caccia ai primi
fascisti e l'assalto alle prime caserme". Le maestranze operaie
non ebbero esitazioni ed occuparono le fabbriche, malgrado il
pericolo di farvi la morte del sorcio, evitando cos� al paese il
danno irreparabile della distruzione degli impianti. Un episodio:
"Alle Officine Meccaniche gli operai furono attaccati dalle
brigate nere. Ma su ordine nostro, un reparto delle Brigate
Matteotti fu pronto a prendere i fascisti alle spalle sgominandoli e
volgendoli alla fuga".
La resistenza fascista fu molto forte le prime ventiquattro ore, poi
and� rapidamente declinando per esaurirsi il quinto giorno. Il
grosso delle forze tedesche evacu� la citt� a cominciare dallo
sfondamento della linea del Po. Un forte reparto asserragliato alla
Stipel, si arrese il 26. All'Hotel Regina un gruppo di SS resistette
fino all'arrivo degli americani e cos� pure un reparto
asserragliato in un palazzo di via Fiume. "La vita civile non
sub�, per cos� dire, interruzioni. La citt� ebbe luce e tram. il
26 la Matteotti espugnava Palazzo Marino e vi insediava il nuovo
sindaco, il compagno Greppi". Il primo contatto con gli Alleati
fu preso a Treviglio. "A Milano i giornali uscirono il 26 e
l'Avanti!, occupato con l'Unit� lo stabilimento dell'ex Corriere
della Sera, otteneva un successo strepitoso con 300.000 copie andate
letteralmente a ruba".
Mussolini fu arrestato il 27 e fucilato l'indomani presso Dongo.
"Si comport� come un vigliacco, senza un gesto, senza una
parola di fierezza. Presentendo l'insurrezione si era rivolto al
cardinale arcivescovo di Milano chiedendo di potersi ritirare in
Valtellina con tremila dei suoi. Ai partigiani che lo arrestarono
offr� un impero, che non aveva. Ancora all'ultimo momento piativa
di aver salva la vita per parlare alla radio e denunciare Hitler
che, a suo parere, lo aveva tradito nove volte...
Ho vissuto a Milano una esperienza che mi ha confermato nell'idea
che il nostro popolo � capace delle pi� grandi cose quando lo
anima il soffio della libert� e del socialismo".
A Milano e a Torino nella fiammata insurrezionale
Avanti!, 6 maggio 1945

[chiudi]