LA SIMBOLOGIA
SOCIALISTA
DOPO LA PRIMA GUERRA MONDIALE
Come sempre, il sistema elettorale agisce in profondit� sulle forme
di autorappresentazione e sulla natura organizzativa delle forze
politiche. Con le elezioni politiche del 1919, che per la prima
volta si svolgono a scrutinio di lista e con la proporzionale (il
suffragio universale maschile era stato introdotto nel 1912 e si era
votato nel 1913), la simbologia di partito si definisce, anche se la
personalizzazione della lotta elettorale, connessa al precedente
sistema del collegio uninominale, mantiene ancora i suoi effetti.
Per le elezioni del 16 novembre 1919 il PSI adotta ufficialmente
l�emblema dei Soviet (falce e martello circondati da una corona di
spighe di grano e il sole), il quale � presentato dall��Avanti!� con
le seguenti parole: �La falce � il campo. La mazza, � l�officina.
Incrociate in un trionfo di luce. Una corona di vittoria recinge la
breve allegoria. Simboli, insieme di distruzione e di una
ricostruzione; simboli perfettamente rivoluzionari�. Com�� noto il
simbolo ha immediata diffusione nei manifesti, sulla stampa, in
medaglie e distintivi, e figura gi� alla fine del 1919 in numerose
bandiere di sezioni e federazioni di partito e anche di
organizzazioni sindacali, a testimonianza della grande diffusione
del mito della Rivoluzione e delle speranze alimentate in Italia
dagli eventi rivoluzionari russi.
Il simbolo del Soviet spicca pure nella tessera del partito nel
1921. Avendo i comunisti, con la scissione di Livorno nel gennaio di
quello stesso anno, fatto proprio l�emblema del Soviet adottandolo
come contrassegno per le elezioni politiche del 15 maggio 1921, i
socialisti aggiungono alla falce e al martello anche il libro,
simbolo dell�istruzione e della cultura, il quale appare nel
contrassegno socialista per quelle stesse elezioni e per quelle del
1924, nonch� sulla tessera del 1923. Falce e martello su libro
aperto sono anche i simboli adottati dai socialisti al momento della
ricostruzione del Partito nel 1943, e tali rimangono, con poche
modifiche grafiche, fino al �nuovo corso� craxiano.
Il PCdl rimane fedele al simbolo sovietico, e al pari di quanto si
verifica nel PCUS, anche in futuro il logos del PCI non cambia
sostanzialmente fino alla cessazione del partito nel 1989 a seguito
del crollo dell�Unione Sovietica. Il partito che da esso prende
vita, il Partito Democratico della Sinistra, adotta il simbolo della
quercia gi� presente, come del resto l�ulivo, nella iconografia
socialista delle origini e utilizzato anche per la tessera del PSI
nel 1912.
Nell�ottobre del 1922, con il distacco dal PSI dei socialisti
unitari e quindi con la costituzione del PSU, di cui diviene
segretario, Giacomo Matteotti si pone la necessit� di trovare un
nuovo simbolo, per il nuovo Partito. In particolare, Matteotti
avverte tale esigenza come improrogabile per distinguersi dalle
altri correnti e partiti della sinistra, ma anche per far risaltare
l�esigenza di rinnovamento, da rappresentare con un segno
significativo. Dopo avere vagheggiato nell�autunno del 1923 l�idea
di indire un concorso a premio sulla �Giustizia�, organo del PSU,
Matteotti si rivolge a Ortona, e poi a Lattes, scartando via via i
simboli che gli vengono proposti perch� da lui considerati troppo
generici. Finalmente, agli inizi del �24, Matteotti d� le sue
indicazioni: nel programma e nel simbolo si sarebbero comunicate le
rivendicazioni della Libert�, e la costruzione economica e morale.
Per le elezioni del 1924, quindi, il PSU adotta il contrassegno
illuminato dalla luce del socialismo su cui � incisa la parola
Libert�.
Sciolto nel novembre 1925 dal Governo Mussolini, dopo il fallito
attentato Zaniboni, il Partito Socialista Unitario � ricostituito
sotto l�insegna Partito Socialista dei Lavoratori Italiani. Nel
novembre 1926 tutti i partiti vengono soppressi, ad eccezione di
quello fascista. L�attivit� politica antifascista si chiude allora
nella clandestinit� o si trasferisce all�estero.
clicca qui per andare alla
PAGINA PRECEDENTE
clicca qui per tornare a
INDICE DELLA SEZIONE