I comunisti e la societ� italiana
di Andrea Ragusa
Piero Lacaita Editore
Manduria-Roma-Bari 2003, � 15,00
In copertina: Alla tribuna del X Congresso (dicembre 1962):
Luigi Longo, Palmiro Togliatti, Giorgio Amendola, Enrico Berlinguer,
Giancarlo Pajetta, Giuseppe Dozza.
Tra
il 1956 ed il 1968 l'Italia attraversa un
periodo di cruciale trasformazione sul piano delle dinamiche
produttive, economiche, socio-culturali. Nel periodo di grandi
eventi internazionali, e di un profondo mutamento degli equilibri
politici interni; il Partito Comunista, partito egemone nello
schieramento di opposizione in Parlamento, forte di un radicamento
sociale ineguagliato, affronta la sfida del rinnovamento del proprio
retroterra ideologico.
Il "partito nuovo" costituito da Togliatti vede cos�
rimessi in discussione tutti i principali postulati della propria
cultura politica: dal crisma internazionalista, alle radici
crocio-gramsciane della tradizione italiana, all'ambizioso tentativo
di costruire una controcultura da opporre all'inarrestabile dilagare
del consumismo e dell'american way of life.
Seguendo il filo degli eventi fino all'esplosione rivoluzionaria del
'68, attraverso le pagine di riviste che hanno segnato in
profondit� il dibattito culturale dell'epoca e con l'ausilio di una
interessante documentazione archivistica, il volume ripropone nella
chiave innovativa offerta dal confronto tra ideologia e
modernizzazione la vicenda complessa e affascinante di un partito
che ha segnato in maniera decisiva il nostro secondo dopoguerra.
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