BIOGRAFIA
Giacomo Matteotti nacque a Fratta Polesine (Rovigo) il 22
maggio 1885 da una famiglia di modesta estrazione originaria della
Val di Sole. Fu Matteo, primogenito di casa Matteotti ad avviare
Giacomo, appena tredicenne, al socialismo, mentre frequentava il
liceo "Celio" di Rovigo. Nel 1904, dopo alcuni anni di
militanza nella giovent� socialista, prese la tessera della sezione
adulti, in un momento in cui la struttura del partito era ancora
piuttosto debole, anche se si era sviluppata una fitta rete di
leghe, di cooperative agricole e di consumo, nelle quali oper�
attivamente.
Dopo la laurea in Giurisprudenza conseguita a Bologna nel 1907 sotto
la guida di Alessandro Stoppato, nel 1910 fu candidato dalla sezione
di Occhiobello alle elezioni del Consiglio provinciale di Rovigo.
Risultato vincitore, abbandon� gli studi giuridici per dedicarsi
interamente alla politica, nell'ambito della corrente riformista.
Nel 1912 entr� a far parte della redazione del foglio polesano
"Lotta proletaria", che poi riprese il titolo originario,
"La Lotta". Sindaco di Villamarzana del 1912 e di Boara
Polesine dal 1914, oltre che consigliere in una decina di comuni, si
trov� a guidare l'opposizione socialista nel Consiglio provinciale
di Rovigo. Per tale sua vasta esperienza di politico si segnal� ai
vertici del partito in occasione del congresso dei comuni socialisti
tenutosi a Bologna nel 1916 e, nello stesso anno, fu eletto
segretario. Per il suo impegno antibellicista, venne condannato a
trenta giorni di reclusione.
Chiamato alle armi nel luglio 1916 e congedato nel marzo 1919,
riprese l'opera di amministratore ed organizzatore, impegnandosi
nelle lotte bracciantili del Polesine. Nello stesso anno fu eletto
deputato per la circoscrizione di Ferrara-Rovigo, carica confermata
nel 1921 e 1924 per la circoscrizione di Padova-Rovigo.
Particolarmente competente in materia finanziaria e amministrativa,
fece parte della giunta del bilancio e della commissione finanza e
tesoro della Camera. Critico intransigente fino dal suo nascere del
fenomeno fascista, fu duramente perseguitato e costretto a lasciare
la sua regione gi� dal 1921. Nell'ottobre 1922, dopo la scissione
tra massimalisti e riformisti, divenne segretario del nuovo Psu,
impostandone la linea politica come lotta ad oltranza contro il
fascismo. Pur privato del passaporto espatri� clandestinamente per
assistere al congresso del Partito operaio belga, per incontrarsi
con alcuni dirigenti del Labour party e delle Trade unions e per
ridimensionare, attraverso tali colloqui, il mito mussoliniano,
sottolineando la pericolosit� potenziale del regime fascista anche
per le altre potenze europee.
Nel 1924 in Parlamento denunci� i brogli ed il clima di violenza
nel quale si era espressa l'ultima consultazione elettorale. Il 10
giugno dello stesso anno venne rapito e ucciso da sicari fascisti.
Il suo corpo venne ritrovato il 16 agosto successivo nei dintorni di
Roma
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