AGIPRESS, 13 aprile 2004
A 80 ANNI DALLA MORTE FIRENZE CELEBRA MATTEOTTI
Tuesday, April 13th, 2004 02:57 PM
Matteotti, l'omicidio che 80 anni fa
cambi� la storia d'Italia. A Firenze per la prima volta esposto
l'archivio di famiglia
Il Consiglio regionale della Toscana
il 19 aprile celebra l'anniversario assieme a storici, politici,
giuristi. Nencini: "Oggi ricordare Matteotti � attuale e necessario"
Documenti, foto, manifesti e cimeli
inediti tratteggeranno, con assoluto rigore scientifico, la figura
di Giacomo Matteotti nella mostra sul segretario del Partito
Socialista, organizzata da Consiglio regionale della Toscana ed
Associazione nazionale 'Sandro Pertini', dal 19 al 30 aprile.
L'omicidio di Matteotti, avvenuto il
10 giugno di ottanta anni fa, segn� la storia d'Italia, perch� venne
utilizzato dal fascismo per la completa abolizione delle regole
democratiche e l'instaurazione della dittatura. La mostra "Giacomo
Matteotti - Storia e memoria" � costituita in gran parte da
materiale originale, esposto per la prima volta, grazie alla
donazione dell'archivio della famiglia del deputato socialista alla
'Fondazione di studi storici Filippo Turati' di Firenze. Documenti
inediti arricchiti anche da quelli provenienti da fonti
istituzionali pubbliche e private di Vienna, Parigi, Bruxelles,
Amsterdam, Buenos Aires. Nell'occasione, con il medesimo titolo,
uscir� anche il libro dello storico Stefano Caretti, curatore anche
della mostra.
All'inaugurazione, luned� 19 aprile
-ore 15.00- in Palazzo Panciatichi (Via Cavour 2 - Firenze),
parteciperanno: Giuliano Amato (vice-presidente Convenzione
Europea), Enrico Boselli (presidente Sdi), Claudio Martini
(presidente Regione Toscana), Mauro Ferri (presidente emerito Corte
costituzionale), Higini Clotas (vice-presidente Parlamento di
Catalogna), Stefano Caretti (presidente Associazione 'Sandro
Pertini'), Maurizio Degl'Innocenti (presidente Fondazione studi
storici 'Filippo Turati'), Alfredo Biondi (vice-presidente Camera
dei Deputati), Piero Fassino (segretario Ds), Riccardo Nencini
(presidente Consiglio regionale della Toscana), Giuliano Vassalli
(presidente emerito Corte costituzionale), Norbert De Batselier
(presidente Parlamento fiammingo), Pietro Amendola (presidente
Anappa), Antonio Cariglia (presidente Fondazione 'F. Turati' - Ente
Morale).
I circa 450 'pezzi' che compongono
l'esposizione, con corredo critico e adeguate note di presentazione,
sono stati suddivisi in nove sezioni, utili nella spiegazione sia
delle capacit� di Matteotti a svolgere un incisivo ruolo di
oppositore democratico e riformista nei confronti del fascismo, sia
della psicosi vissuta dal regime nei confronti del 'mito' creatosi
clandestinamente sulla figura del martire antifascista, che dei
fatti storici (compreso il 'processo farsa' di Chieti agli
assassini, con le istruzioni scritte di pugno da Mussolini) .
Molti degli inediti si devono al
lavoro affidato dalla vedova del deputato socialista, Velia, al
fotografo Adolfo Porry Pastorel, che di nascosto riusc� a
documentare quanto avvenne dopo il rapimento di Giacomo Matteotti (i
testimoni e l'auto del rapimento, i volti degli assassini, il
ritrovamento della giacca prima e del corpo dopo, il viaggio
semiclandestino della salma fino a Fratta Polesine, i funerali e le
manifestazioni di protesta ecc..). E poi esposti ci sono la lima (fu
ipotizzato che fosse l'arma del delitto) ritrovata infilata sulla
buca nel bosco della Quartarella, dove venne occultato il cadavere,
e gli abiti che Matteotti indossava il 10 giugno 1924.
"Il fascismo -ha detto Riccardo
Nencini- lo individu� subito come l'ostacolo vero da abbattere.
Sapeva che Matteotti impersonava quello spirito di libert� che era
l'anima del riformismo e della fermezza. Ricordarne le idee, i
principi, rivedere e rivivere documenti ed immagini -continua il
presidente del Consiglio regionale toscano- riascoltare e rileggere
i suoi scritti, le sue denunce, � oggi non solo attuale, ma
necessario".
La mostra ha ottenuto l'alto
patrocinio del Presidente della Repubblica, di Camera e Senato.
L'allestimento � a cura di Monica Mengoni ed il progetto grafico �
firmato da Andrea Silei.
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