IL CAMPANILE, 17 aprile 2004
MATTEOTTI: ESPOSTO L'ARCHIVIO DI FAMIGLIA
Cominciano da Firenze le celebrazioni nazionali in onore di Giacomo
Matteotti, in occasione dell'80� anniversario dell'omicidio
avvenuto, per mano di sicari fascisti, a Roma il 10 giugno 1924.
Documenti, foto, manifesti e cimeli inediti tratteggeranno, con
assoluto rigore scientifico, la figura di Giacomo Matteotti nella
mostra sul segretario del partito socialista, organizzata da
Consiglio regionale della Toscana e dall'Associazione nazionale
'Sandro Pertini', dal 19 al 30 aprile. La mostra ''Giacomo Matteotti
- Storia e memoria'' � costituita in gran parte da materiale
originale, esposto per la prima volta, grazie alla donazione
dell'archivio della famiglia del deputato socialista alla Fondazione
di studi storici Filippo Turati di Firenze. Si tratta di documenti
inediti arricchiti anche da quelli provenienti da fonti
istituzionali pubbliche e private di Vienna, Parigi, Bruxelles,
Amsterdam, Buenos Aires.
Nell'occasione, con il medesimo
titolo dell'esposizione, uscir� anche il libro dello storico Stefano
Caretti, curatore anche della mostra che sar� ospitata a Palazzo
Panciatichi. I circa 450 pezzi che compongono l'esposizione, con
corredo critico e adeguate note di presentazione, sono stati
suddivisi in nove sezioni, utili nella spiegazione sia delle
capacit� di Matteotti a svolgere un incisivo ruolo di oppositore
democratico e riformista nei confronti del fascismo, sia della
psicosi vissuta dal regime nei confronti del 'mito' creatosi
clandestinamente sulla figura del martire antifascista, che dei
fatti storici (compreso il 'processo farsa' di Chieti agli
assassini, con le istruzioni scritte di pugno da Mussolini). Molti
degli inediti si devono al lavoro affidato dalla vedova del deputato
socialista, Velia, al fotografo Adolfo Porry Pastorel, che di
nascosto riusc� a documentare quanto avvenne dopo il rapimento di
Giacomo Matteotti (i testimoni e l'auto del rapimento, i volti degli
assassini, il ritrovamento della giacca prima e del corpo dopo, il
viaggio semiclandestino della salma fino a Fratta Polesine, i
funerali e le manifestazioni di protesta, ecc..). E poi esposti ci
sono la lima (fu ipotizzato che fosse l'arma del delitto) ritrovata
infilata sulla buca nel bosco della Quartarella, dove venne
occultato il cadavere, e gli abiti che Matteotti indossava il 10
giugno 1924 al momento del suo rapimento sul lungotevere Arnaldo da
Brescia.
La mostra ha ottenuto l'alto
patrocinio del presidente della Repubblica e delle presidenze di
Camera e Senato. L'allestimento � a cura di Monica Mengoni ed il
progetto grafico � firmato da Andrea Silei. ''Il fascismo -ha detto
Riccardo Nencini, presidente del Consiglio regionale toscano-
individu� Matteotti subito come l'ostacolo vero da abbattere. Sapeva
che Matteotti impersonava quello spirito di libert� che era l'anima
del riformismo e della fermezza. Ricordarne le idee, i principi,
rivedere e rivivere documenti ed immagini -ha aggiunto Nencini-
riascoltare e rileggere i suoi scritti, le sue denunce, � oggi non
solo attuale, ma necessario''. Alla cerimonia di inaugurazione della
mostra, luned� 19 aprile, alle ore 15.00, a Firenze, in Palazzo
Panciatichi hanno partecipato: il vice-presidente della Convenzione
Europea, Giuliano Amato, il presidente dello Sdi, Enrico Boselli, il
presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, il presidente
emerito della Corte costituzionale, Mauro Ferri, il vice-presidente
del Parlamento di Catalogna, Higini Clotas, il presidente
dell'Associazione Sandro Pertini, Stefano Caretti, il presidente
della Fondazione studi storici Filippo Turati, Maurizio
Degl'Innocenti, il vice-presidente della Camera dei Deputati,
Alfredo Biondi, il segretario dei Ds, Piero Fassino, il presidente
del Consiglio regionale della Toscana, Riccardo Nencini, il
presidente emerito della Corte costituzionale, Giuliano Vassalli, il
presidente del Parlamento fiammingo Norbert De Batselier, il
presidente della Anappa, Pietro Amendola ed il presidente Fondazione
Turati - Ente Morale, Antonio Cariglia.
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