LA FUGA DI TURATI
Nel novembre 1926, dopo il fallito attentato a Mussolini di Zamboni,
Pertini, come molti altri antifascisti in tutta Italia, fu oggetto
di nuove violenze da parte dei fascisti e fu quindi costretto ad
abbandonare Savona e a rifiugiarsi a Milano. Il 4 dicembre 1926, con
la proclamazione delle leggi eccezionali antifasciste, per Pertini
venne presentata una richiesta
di confino per la durata di cinque
anni (il massimo
previsto dalla legge).
Dopo
aver scelto la clandestinit�, rifugiatosi presso l'abitazione milanese di Carlo
Rosselli, Pertini ebbe modo di conoscere di persona il
"maestro" del socialismo riformista Filippo
Turati.
Pertini fu tra gli organizzatori del clamoroso espatrio del leader
del socialismo riformista italiano, deciso per sottrarre il leader
socialista alle mani dei fascisti.
All'ultimo momento, anche in considerazione dell'avvenuta
assegnazione al confino, Pertini venne prescelto come accompagnatore
di Turati verso l'esilio francese. Per prima cosa, fu deciso di
dirigersi verso Savona.
Dall'8 all'11 dicembre, Pertini e Turati trovarono rifugio in casa
di Italo Oxilia a Quigliano. Nella notte tra l'11 e il 12 dicembre,
accompagnati da Ferruccio Parri, Carlo Rosselli e Adriano Olivetti,
nonch� da Boyanc�, Oxilia, Da Bove e dal meccanico Amelio, Turati
e Pertini si imbarcarono da uno dei moli di Savona su un motoscafo
guidato da Oxilia e Da Bove. Dopo una tempestosa navigazione,
raggiunsero, la mattina del 12, la citt� di Calvi, in Corsica.
Mentre gli altri ripartivano per l'Italia nel pomeriggio del giorno
successivo, Pertini e Turati rimasero, come stabilito, in Francia.
In una
pagina piena di commozione, Pertini rievocher� l'amarezza
del distacco di Filippo Turati, consapevole che mai pi� sarebbe
tornato in Italia, dal suo paese.
Il mattino del 14 dicembre, Parri e Rosselli, scoperti dalla polizia
mentre attraccavano con il motoscafo a Marina di Carrara, vennero
subito collegati al clamoroso espatrio di Turati. La vicenda si
concluse con il famoso Processo di Savona, che si concluse il 14
settembre 1927 con una sentenza
di
condanna a 10 mesi di reclusione per Ferruccio Parri, Carlo Rosselli, Da Bove e
Boyanc�, nonch� di Turati e Pertini, in contumacia. Anche Oxilia, in quanto capo della
spedizione, sub� una dura condanna.
Il processo di Savona
fu anche una delle ultime manifestazioni
collettive contro il fascismo.
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