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La
guerra razziale
Assumiamo questo titolo da D, che presenta questo
aspetto come centrale. La guerra razziale � una guerra verso l�interno
e verso l�esterno Le sue prime vittime furono gli
handicappati, i minorati fisici e psichici della Germania.
Subito dopo l�inizio della guerra commissioni di medici li
esaminarono riguardo alla loro attitudine al lavoro. Chi non era
in grado di lavorare era assassinato in istituzioni di
annientamento camuffate da casa di cura e degenza, in mezzo alla
Germania. L�uccisione col gas dei soggetti pi� deboli e pi�
innocui della societ� era la logica conclusione della igiene
razziale perseguita dal Nazionalsocialismo. Tuttavia ci fu nella
popolazione tedesca una resistenza, innanzitutto tra i parenti
degli assassinati e nelle Chiese. Le azioni di gasamento furono
perci� interrotte; tuttavia continuarono a morire molti
handicappati per iniezioni letali di medici.
Complessivamente durante la guerra furono assassinati 200 mila
handicappati. Dal 1943, l�annientamento sistematico comprese
anche gli zingari che erano stati classificati razze inferiori,
Sinti e Rom. Almeno 20 forse 40 mila di loro furono trasportati
ad Auschwitz e l� assassinati dalle SS.
La sistematicit� della guerra razziale raggiunse il suo culmine
delinquenziale con l�annientamento della popolazione ebrea d�
Europa. Dapprima gli ebrei vennero riuniti nei ghetti. Dal
settembre del 1941 per loro c�era l�obbligo in Germania e
nei territori occupati di portare la croce gialla
giudaica.
Dopo la conferenza di Wannsee del 20 gennaio 1942, inizi� la
deportazione sistematica degli ebrei nei campi di annientamento
dell�Europa orientale. Circa 6 milioni furono uccisi
attraverso razioni da fame, attraverso esecuzioni col gas. Solo
ad Auschwitz furono uccise circa un milione di persone.
Giudichiamo importante questa ulteriore precisazione, che
investe la responsabilit� di un popolo. A questi assassinii
hanno partecipato centinaia di migliaia di persone in Germania e
in Europa, come medici, come poliziotti, come ferrovieri, come
produttori di beni e servizi, come produttori e fornitori di
gas, come soldati e come personale del lager SS. Solo pochi
hanno protestato. (La Germania nella Seconda guerra mondiale,
pp. 95-96) Anche nella trattazione precedente, D aveva
denunciato una acquiescenza colpevole. Cos�, per esempio, aveva
commentato la Kristallnacht. Il pogrom effettuato nella notte
dal 9 al 10 novembre del 1938, la cosiddetta notte dei
cristalli, ha tre aspetti: la volont� non nascosta di
annientamento, la completa mancanza di diritti degli ebrei in
Germania, la noncuranza della popolazione tedesca (�Wegsehen�).
(La politica razziale del nazionalsocialismo, pp. 94-95)
L�evidenza con cui l�argomento � trattato � diversa, anche
se l�informazione di base non manca in nessuno dei manuali
analizzati. GRS, che vi dedica poche righe nel capitolo
sulla guerra, aveva per� un paragrafo sull�antisemitismo in
un precedente capitolo sul nazismo. Rischiano di apparire per�
alquanto retoriche e riduttive, banalizzanti rispetto ad una
necessit� di spiegazione storica, espressioni come queste: �Fu
questo il pi� grande massacro della storia mondiale, un
�olocausto� che immol� pi� di cinque milioni di vittime
innocenti�(DPCC, p.303). Maggior rilievo storiografico
al problema � data in GSV, che dedica una scheda alla
questione dei genocidi nella storia e della �unicit� di
Auschwitz.
Maggiore visibilit� ha il problema in PV, che titola l�intero
capitolo �La Seconda guerra mondiale e il genocidio degli
ebrei� e che dedica al problema due ricchi paragrafi, che si
chiudono con il tema della inesplicabilit� dell�esperienza
dei lager. [�] esperienza collettiva assolutamente
sconvolgente [�] esperienza cos� mostruosa [�] caso limite,
che si colloca ai confini di ci� che pu� essere spiegato o
lasciato inesplicato, ricordato o dimenticato: un caso che pi�
di qualunque altro dimostra la centralit� e insieme le lacune
insuperabili della riflessione storica. (p. 217-218).
Dei manuali esteri, si � detto che F dedica un capitolo
quasi per intero al problema, con grande ricchezza di dati,
fotografie, statistiche, cartine. Aggiungiamo il rilievo che YU
d� all�aspetto razziale della politica dello stato croato
�ustascia� di Ante Pavelic, considerato emulo della politica
nazista. Lo stato fu organizzato secondo regole naziste. L�obiettivo
era di costruire uno stato etnicamente pulito. Progettarono di
annientare le etnie inferiori, Ebrei, Serbi e Rom (zingari,
considerati �senza valore�). Dalla fine di aprile 1941
cominciarono i massacri nelle citt� di Bielovar, Glina, Lira,
Kordun, poi in Bosnia ed Erzegovina. Furono costruiti i campi di
sterminio [�] in due mesi abbandonarono la Croazia 100 mila
profughi, che si rifugiarono in Serbia. I sacerdoti ortodossi
furono perseguitati e le chiese bruciate.[�] La chiesa
cattolica di Roma non condann� mai i crimini compiuti dagli
Ustascia. Si d� a questo riguardo rilievo alla figura dell�arcivescovo
di Zagabria Stepinaz, che �incitava gli ustascia� nella loro
politica. Una foto documenta il campo di concentramento di
Jasenovac, dove �furono uccisi 700.000 persone� (p.120).
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A.
Giardina, G. Sabbatucci, V. Vidotto Casa editrice: Laterza,
Roma-Bari 2000 (n.e.) Analisi di Marco Rossetti
Sigla nel testo: (GSV) |
F.
Della Peruta, G. Chittolini, C. Capra Casa editrice: Le
Monnier, Firenze 1997 - Analisi di Alessio Leonardi
Sigla nel testo: (DPCC) |
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