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J.M. Lambin (direction) Casa editrice:Hachette, Paris 1994 Analisi di Mariangela Aliperto e Laura Montemagni. Sigla nel testo: (F)


H. G�nther-Arndt, D. Hoffmann, N. Zw�lfer Casa editrice: Jahrhundert, Cornelsen, Berlin 2000 Analisi di Mariangela Aliperto e Laura Montemagni.
Sigla nel testo: (D)



N. Gace�a, L. Mladenovic Maximovic, D. Zivkovic Casa editrice: Istituto per i libri di testo e le attrezzature didattiche, Beograd 1998 Analisi di Francesca Lombardi e Ilaria Giannini.
Sigla nel testo: (YU)


A. Radziwitt, W. Roszdowski Casa editrice: Wydawnictwo Naukowe PVN, Warsawa 1994 Analisi di Francesca Lombardi e Ilaria Giannoni. 
Sigla nel testo: (P)


 
     
 
 
 

 

 


 

Materiali primo anno
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Le resistenze. La resistenza italiana 

I movimenti di resistenza svilupparono a livello europeo l�obiettivo comune di sconfiggere il �nuovo ordine� nazista e fascista, di combattere i governi o movimenti collaborazionisti, di dare corpo alla ribellione morale di ampi strati della societ� civile. 

Di questo tipo sono le valutazioni ricorrenti nei manuali esaminati. Per altro, quegli stessi movimenti si caratterizzarono per varianti nazionali anche molto forti, ci� che egualmente emerge nella manualistica, il cui esame proprio su quest�ultimo aspetto ci fornisce elementi importanti di valutazione. 

Sulla presenza della Resistenza italiana nella manualistica estera, abbiamo riscontrato con sorpresa solo conferme a quanto dicevamo sopra circa la scarsa presenza delle vicende italiane in generale. In F, che opera una panoramica a livello europeo, la Resistenza italiana � citata qua e l�: tra i movimenti per i quali �la lotta contro l�invasore fu al tempo stesso un�opposizione politica contro il fascismo e contro il nazismo�; poi perch� (p.288) �in Italia, in Francia, ma soprattutto in Grecia e in Iugoslavia, alcune regioni furono liberate interamente dai Resistenti prima dell�arrivo degli alleati�; e, ancora perch� �l�Italia del Nord conobbe importanti movimenti di sciopero�. 

Nei manuali italiani si d� invece, naturalmente, ampio spazio alle vicende 1943-45, con valutazioni articolate ed anche in parte diverse. �La Resistenza costitu�, con i suoi sacrifici e i suoi lutti, un momento essenziale nella storia del nostro paese, perch� essa diede un contributo di grande rilievo alla maturazione civile e politica degli italiani, approfondendo il senso dell�identit� nazionale, e fu il punto d�avvio della nuova Italia democratica� (DPCC, p. 336). GSV si limita a sottolineare il carattere politico e simbolico rispetto a quello militare. 

Pi� articolati, i giudizi condotti sulla scorta di Pavone, come in PV. La Resistenza fu una guerra patriottica per la libert� e la democrazia, che riprendeva la tradizione repubblicana risorgimentale e la portava a compimento [�] Per molti la Resistenza costitu� anche il primo passo di una lotta di classe: l�occasione per cambiare i rapporti sociali, per attuare quella rivoluzione socialista che dopo il �biennio rosso� era stata sconfitta dal fascismo montante ed era fallita per la mancanza di collegamento con la riscossa patriottica e democratica. [�] Ma la Resistenza fu anche una guerra civile fra le centinaia di migliaia di italiani che desideravano la democrazia o il socialismo, e le decine di migliaia che preferivano tornare al fascismo, all�ordine fissato da una rigida gerarchia, all�onore militare e alla politica di potenza (pp. 225-226). 

In GRS, non abbiamo rintracciato nessun ampio commento nella parte narrativa, ma una sezione di dibattito storiografico, Resistenza sotto accusa?, � cos� introdotta C�� ancora voglia di parlare, di discutere di Resistenza. E di tanto in tanto la discussione esce dai santuari della ricerca(gli istituti storici della Resistenza, le universit�) per riversarsi nei media, soprattutto nei media, risvegliando passioni di parte che si ritenevano sopite. Naturalmente, dietro ogni ritorno della vicenda resistenziale nella memoria collettiva ci sono precise ragioni. Per esempio ci possono essere le urgenze della cronaca, che talvolta richiama l�attenzione di noi tutti su episodi �imbarazzanti� mai del tutto dimenticati (� il caso delle nuove rivelazioni riportate dalla stampa nel 1991 a proposito dei crimini e delle vendette private che, sotto la copertura dell�ideologia resistenziale, si consumarono nell�Emilia rossa nell�immediato dopoguerra); oppure pu� esserci l�uscita di qualche libro importante che, proponendo una nuova lettura, un nuovo punto di vista su un argomento di cui si credeva di sapere gi� molto, innesca una spirale di giudizi, controgiudizi, commenti. (p. 313)

A. Prosperi, P. Viola Casa editrice: Einaudi scuola, Milano 2000 Analisi di Giacomo Paolicchi 
Sigla nel testo: (PV)

G. Gentile, L. Ronga, A. Salassa Casa editrice: La Scuola, Brescia 1999 Analisi di Mariacristina Bertacca 
Sigla nel testo: (GRS)

A. Giardina, G. Sabbatucci, V. Vidotto Casa editrice: Laterza, Roma-Bari 2000 (n.e.) Analisi di Marco Rossetti 
Sigla nel testo: (GSV)

F. Della Peruta, G. Chittolini, C. Capra Casa editrice: Le Monnier, Firenze 1997 - Analisi di Alessio Leonardi 
Sigla nel testo: (DPCC)



 

   
     
 

Materiali primo anno

1. Le vicende nazionali 
2. Le vicende italiane
3. Responsabilit� della guerra
4. La guerra razziale
5. La resistenza italiana
6. La resistenza in Europa
7. Il dopoguerra in Europa
8. Osservazioni e conclusioni
9. European Partners

Materiali secondo anno
1. Scheda-campione
2. Temi evidenziati nei testi
3. Analisi del Manuale Histoire
4. Europa, Europe
5. Una prospettiva tedesca
6. Unit� europea e Spagna
7. Scheda dei contenuti
8. Antologia
9. Lezione di G. Mammarella
10. Tabelle comparative tra manuali

 
 
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materiali primo anno
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