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ANALISI
DEL MANUALE FRANCESE
Histoire.
Le monde de 1939 � nos jours
di Alessio Bertolucci e Ugo Moschini |
La
costruzione europea
In questo recentissimo testo francese, l'argomento della
costruzione dell'Europa � affrontato in modo soddisfacente: ad
esso si dedicano una ventina di pagine, che non sono
poche.
Il tutto � corredato con molti documenti che riportano i
discorsi o il pensiero dei personaggi politici che hanno
partecipato a questo processo, assieme anche al ricchissimo
numero di estratti dei vari atti o trattati costitutivi
dell'odierna Unione Europea. Molto utili sono anche gli schemi
che si riferiscono all'aspetto della Costituzione dell'UE. Con
tutto questo apparato, chi legge pu� avere un'ottima visione
d'insieme di questo processo storico. Forse un limite � il
fatto che tratta alcuni argomenti troppo in generale, non
focalizzandosi sulle differenti politiche dei singoli Stati e,
forse, non mettendo troppo in evidenza le difficolt� che la
Francia stessa, per motivi di prestigio nazionale, oppose in
alcuni momenti alla costruzione dell'Unione Europea.
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"Manifesto
del 1957 che celebra il trattato di Roma. Nel
1957, la RFT, il Belgio, la Francia, l'Italia, il
Lussemburgo e i paesi Bassi firmano il trattato di Roma
dando vita alla Comunit� economica europea"
(Histoire, p. 165)
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Fatti
& Personaggi: dopo una breve presentazione generale con
riferimenti anche all'imminente futuro, il manuale passa in
rassegna le varie fasi della costruzione europea, cominciando
fin dalle prime idee subito dopo, o durante, la fine della
Seconda Guerra Mondiale. Si cap� fin dall'inizio che era molto
importante l'aspetto sociale e che bisognava volgere ad una idea
di una economia sociale (Stato-previdenza), una sorta di
primitivo abbozzo di "Welfare State" (vedi testo di
Bedarida "La soci�t� anglais").
Che fosse centrale la difesa della democrazia e dei diritti
dell'uomo fu sottolineato gi� nella Convenzione europea dei
diritti dell'uomo (1950). Era chiaro che per poter partecipare
alla costruzione europea bisognava essere Paesi democratici
(infatti la Grecia e la Spagna furono escluse, in quanto sede di
regimi dittatoriali). Lo Stato (terzo di quelli che sono
individuati come tratti comuni dei paesi europei) doveva
intervenire nell'economia come attore importante di una economia
di mercato, creando un capitalismo differente ed intermedio tra
quello statunitense e quello giapponese ed estremo-orientale.
Questa politica era sostenuta con enfasi da De Gaulle e da
Adenauer (vedi conferenza stampa di De Gaulle e "M�moires"
di Adenauer).
Il manuale passa poi a descrivere passo passo le diverse fasi
della costruzione europea, delle quali elencheremo le
principali. Nel secondo dopoguerra tutta l'Europa ha un forte
desiderio di pace e spera in una rinascita economica. Ci� pu�
accadere solo con la cooperazione di tutti gli Stati. Sotto la
spinta di De Gaulle, gli "europeisti" si riuniscono al
Congresso dell'Aia. Oltre ai motivi suddetti, ve ne � un altro
che spinse a questa riunione: la minaccia dell'espansionismo
sovietico.
Durante gli anni '50, con l'iniziativa di Monnet prima e
Schumann poi, si arriva alla formazione della CECA, Comunit�
del Carbone e dell'Acciaio, alla quale l'Inghilterra non
partecipa. La proposta, poi di una Comunit� Europea di Difesa
(CED), in pratica di un esercito europeo, fallir� a causa della
Francia, seppur proposta proprio dal governo francese, a causa
dell'opposizione di gaullisti e comunisti.
Nel 1957 sono firmati a Roma i Trattati di Roma, con la
fondazione dell'EURATOM e della CEE (nel libro � riportato
l'articolo 3 del Trattato di Roma, nel quale oltre a traguardi
economici, la CEE si prefigge anche la costruzione di un fondo
sociale europeo.
Negli anni '60 inizia il vero e proprio processo di costruzione
europea. Si abbattono le barriere doganali, operando anche una
riduzione delle tasse e una politica agricola a sostegno dei
lavoratori, che sia in grado di assicurare loro un certo
reddito). Ma ci sono anche insuccessi: l'Europa non riusc� a
costruire una politica comune per l'Energia, i Trasporti, l'
Industria. Negli anni '70 entrano nella CEE altri tre Paesi,
oltre i sei fondatori. De Gaulle si era opposto negli anni '60
all'ingresso della Gran Bretagna. E il futuro sembra dargli
ragione ("La suite semble lui donner raison"): infatti
L'Inghilterra chieder� di rinegoziare i contributi al budget
della comunit�, volendo una nuova politica agricola e volendo
ridurre la CEE a semplice zona di libero scambio a-perta
sull'Atlantico. Un gravissimo problema di questi anni fu il
forte divario fra monete deboli e monete forti dei paesi membri.
La pi� grande novit� negli anni '80 � il cosiddetto Libro
Bianco del Presidente della Commissione europea Jacques Delors
(vedi testo "Livre Blanc"). Delors proponeva un
mercato comune di merci e di uomini, con l'abolizione di ogni
tipo di barriere, fisiche, tecniche e fiscali. Nel febbraio del
1986, l'Atto Unico sancisce la fine di queste barriere. Tale
atto rimanda alla Convenzione di Schengen, che prevede anche la
libera circolazione delle persone, oltre che delle merci.
L'Europa modifica la sua politica agricola per adeguarsi al
resto del mondo. Come gi� detto, negli anni '70 c'era il
problema della differenza fra le varie monete. Cos� si cre�
nel 1979 lo SME, per stabilizzare il tasso di cambio affinch�
l'ECU, la nuova moneta-paniere virtuale seguisse le oscillazioni
del dollaro.
Nel 1992, con il Trattato di Maastricht si istituisce l'Unione
Europea ( vedi testo "Les objectif du trait� de
Maastricht"), basata su 3 pilastri fondamentali: i Trattati
di Roma (per quanto riguarda educazione, cultura e ambiente e l'
UEM), una politica estera e di sicurezza comune, un comune
sistema di giustizia e di polizia.
Economicamente, oltre alla abolizione delle barriere doganali,
si persegue l'obiettivo di giungere ad una moneta unica, l'Euro,
fatto che si riveler� problematico, perch� i Paesi dovranno
adeguarsi ai cosiddetti "parametri di Maastricht"
(vedi testo "Les crit�res de convergence pour
l'euro") per poter far parte della moneta unica. L'ultima
parte di questo processo � tutt'oggi in corso e nel manuale
sono previsti anche nuovi Paesi che entreranno nell'UE nei primi
anni del nuovo millennio, grazie alla definitiva caduta del
Comunismo.
Giudizi sull'Europa e sul Mondo E' molto interessante il fatto
che il manuale si occupi per ben due paragrafi del modello
europeo e dei suoi rapporti con gli Stati Uniti e con il resto
del Mondo, procedendo ad una analisi critica delle difficolt�
che l'Europa ha incontrato nel suo cammino verso l'unificazione
e ad una disamina dei principali problemi tuttora aperti. Si
distingue subito una crisi sociale, una istituzionale e una
politica. Dal punto di vista sociale, l' Europa � accusata di
essere venuta meno ai princ�pi dichiarati nei Trattati di Roma,
nel Libro Bianco o nella Carta Sociale del 1989 (un esempio su
tutti � il caso inglese), e di aver sacrificato il suo modello
sociale, preoccupandosi innanzitutto di perseguire tappe
esclusivamente economiche, aprendosi al mercato mondiale e
trasferendo, ad esempio, le fabbriche l� dove la manodopera
costa meno, provocando disoccupazione. Dal punto di vista
istituzionale, il progressivo allargamento dei Paesi
appartenenti all'Unione ha provocato un indebolimento delle
istituzioni. Si cercano di apportare miglioramenti, anche se
molte volte limitati: il Parlamento � eletto dopo il 1979 a
suffragio universale. Dal punto di vista politico, l' Europa �
da sempre stata accusata di essere l'Europa dei burocrati e dei
tecnocrati, non quella del popolo. Inoltre l'idea dell' Europa
unita si scontra con il volere di alcuni Stati (Gran Bretagna,
per esempio) di difendere le sovranit� nazionali. Fondamentale
� sempre stato il rapporto con gli Stati Uniti, che hanno
giocato un ruolo essenziale fin dall'inizio nella ricostruzione
europea.
Grazie al Piano Marshall sono stati disponibili soldi per
risollevare le industrie europee, che hanno seguito schemi
statunitensi, prediligendo il commercio con gli USA. C'� poi un
rifiuto reciproco fra De Gaulle e Kennedy: il primo � contro il
secondo, il quale parteggia per la partnership atlantica, che
avrebbe sottoposto la Francia e la Gran Bretagna. Si continua
comunque un difficile dialogo. Con il GATT, si ha una riduzione
del sostegno americano all'agricoltura. Si ha poi un importante
problema con la NATO, per quanto riguarda la volont� europea di
costruire dopo Maastricht una PESC (politica estera e di
sicurezza comune), che prevede una difesa comune. I paesi dell'
Europa negli anni 1964 e 1969 hanno firmato convenzioni con i
paesi africani, convenzioni poi rinforzate con la Convenzione di
Lom� del 1975. La CEE prevede cos� di favorire i paesi ACP
(Africa, Caraibi, Pacifico), aprendosi alle ex-colonie. L'Europa
nel 1971 d� inoltre aiuti alimentari e finanziari per i Nuovi
Paesi Industrializzati asiatici.
Con i Paesi del Mediterraneo, l'Europa stringe molti accordi
commerciali dopo il 1961 (esclusa la Turchia per la violazione
dei diritti umani in relazione ai Curdi). Per i paesi del
Mediterraneo Meridionale o Orientale si prevede un libero
scambio per 2010. Frattanto non � trascurata neanche la Russia
e gli altri Stati del CEI: � creata la BERD (Banca Europea per
la Costruzione e lo Sviluppo) per favorire il passaggio ad una
economia di libero mercato nel CSI con capitali americani ed
europei.
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