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Riassunto dell'intervista a Giuseppe Vezzoni
Breve storia e motivazioni dell�attacco alla chiesa di
Mulina
Don Fiore Menguzzo, parroco di Mulina nel 1944, ha tenuto
rapporti sia con truppe tedesche sia con partigiani. Cur� dei
militari tedeschi feriti e gli fu lasciato un lasciapassare che
assicurava che lui e la sua famiglia potevano rimanere nella
canonica e che non gli sarebbe mai stato fatto del male ma,
approfittando di questo qualcuno lo vide andare a Farnocchia,
com�� stato documentato. Dal 3 agosto �44 cambi� il modo
di vedere il prete da parte dei tedeschi, infatti, l�8 agosto
non riusc� a salvare due civili che vennero uccisi e venne
portato a togliere pietre dalla strada dopo un attentato
partigiano.
Lo storico Paolo Paoletti ha ritrovato negli archivi in Germania
un documento tedesco del 12 agosto in cui si fa riferimento che
in una chiesa furono ritrovate delle munizioni, ci furono solo
due chiese che quella mattina vennero in parte distrutte: quella
di Mulina e quella di Sant�Anna. A Sant�Anna, grazie ad una
testimonianza di un tedesco, sappiamo che non c�erano armi
mentre a Mulina si pensa che c�era stato tenuto un carico d�armi
o di munizioni per un lancio sbagliato. Si pensa anche a qualcos�altro
di compromettente, come una radio trasmittente che sicuramente
il prete aveva perch� la gente si riuniva per ascoltare Radio
Londra.
Sicuramente c�� stata una delazione che ha voluto mettere in
cattiva luce il prete nei confronti dei Tedeschi. Si � voluto
insinuare che il prete avesse portato la sua famiglia allo
sbaraglio, ma un partigiano lo nega perch� afferma che si
rivolse al prete per dell�alcool per un compagno ferito e il
prete gli disse di ritornare la sera era il 3 o il 4 agosto, il
partigiano ritorn� e la sera fu il babbo del prete a dargli l�alcool
e gli diede anche una forma di formaggio e del pane. Una squadra
di 20-25 militari tedeschi, SS o della Wehrmacht, hanno
circondato la chiesa di Mulina e il prete dicono sia scappato
dalla finestra posteriore che dava su una mulattiera.
Furono gettate bombe al fosforo e non fu ritrovato pi� nulla
dei corpi dei familiari mentre Don Fiore fu ucciso sulla
mulattiera e lasciato l� per giorni. Quando la popolazione ebbe
il via libera dai Tedeschi per dare sepoltura al prete era
troppo tardi per trasportare il corpo e l� venne bruciato con
olio e nafta. Quando il fratello del prete ritorn� a Mulina si
mise a scavare nei resti della chiesa e si dice ritrov�
soltanto un cucchiaino e un orecchino d�oro. Nel cimitero
comunale di Pisa, nella cappella San Giovanni c�� il
colombario della famiglia Menguzzo dove sono state portate le
sei urne con quasi niente dentro. Questo colombario � in stato
d�abbandono perch� il fratello del prete Amelio Menguzzo �
morto e ormai non va pi� nessuno.
Chi � il mandante e chi � il comandante delle operazioni delle
stragi di Mulina e di Sant�Anna
Chi � stato il mandante non si sa ma adesso sappiamo chi ha
comandato le operazioni. Fino al 1994 si pensava fosse stato il
maggiore delle SS Walter Reder ma lo storico fiorentino Paolo
Paoletti nell�aprile 1994 ritornando da spulciare negli
archivi di Washington, di Londra e di Friburgo ha comunicato al
sindaco di Stazzema Lorenzoni che il boia non era Reder ma un
altro capitano o Gollnitz o Galler. Paoletti nella sua ricerca
scelse il capitano della quinta compagnia Gollnizt ma studi
successivi anche da parte del professore dell�Universit� di
Colonia, Gentile si � scoperto che non fu Gollnitz ma Galler.
Sant�Anna non riconosce che � stato lo storico Paoletti ha
scagionare Reder per� da un�intervista del direttore del
museo di Sant�Anna Ennio Mancini, apparsa su Oggi n.47 del
1999, si afferma che loro sapevano dal 1995 che il comandante
della strage di Sant�Anna non era Reder ma Galler.
Nel 1996 (un anno dopo che loro sapevano di questo fatto) fu
pubblicato il libro �Operazioni contro ribelli� del
professor Cipollini libro a cura del comune di Stazzema e del
comitato onoranze fu pubblicizzato come requisitoria ideale di
un ipotetico pubblico ministero militare per condannare
definitivamente Walter Reder responsabile dello sterminio di
centinaia di civili a Sant�Anna. Questo fa sorgere un
dibattito ed � importante far capire come nel dopoguerra i
responsabili di questi eccidi siano stati coperti dagli stati
come Stati Uniti, Francia, Unione Sovietica e Italia stessa
avessero interessi: l�America a riarmare la Germania Ovest e
porla come baluardo nei confronti dell�espansionismo dell�Unione
Sovietica durante la guerra fredda e la Russia e la Germania Est
hanno sfruttato questi criminali perch� sapevano molte
informazioni.
Abbiamo scoperto queste cose nel giugno 1994 a seguito del
processo Priebke quindi tre mesi dopo la scoperta di Paoletti,
il pubblico ministero Intelisano istruendo il processo contro
Priebke uno dei comandanti delle SS che operarono alle fosse
Ardeatine a Roma scopr� chiedendo una documentazione che nell�armadio
della vergogna di Palazzo Cesi a Roma che � sede della
magistratura generale erano stati archiviati 695 fascicoli d�eccidi.
Fra questi fascicoli uno fa ridatare l�inizio della resistenza
ai giorni subito dopo l�8 settembre 1943 e mi riferisco all�eccidio
di migliaia di soldati Italiani a Cefalonia (isola greca) questi
soldati non consegnarono le armi e dopo essere stati disarmati
furono passati per le armi.
In questo incartamento si scopre che tra il ministro degli
esteri del 1956 Martino e il ministro degli interni Taviani vi
fu una corrispondenza in cui Martino fece presente che andare
avanti per incriminare i responsabili tedeschi nazisti avrebbe
portato dei problemi con la Germania e nella lettera Taviani
afferm� che concordava pienamente. Quindi anche l�eccidio di
Cefalonia fu archiviato. Dopo Cefalonia ho ritrovato il diario
di un ingegnere che era all�isola di Rodi dove anche l� non
furono consegnate le armi e combatterono i tedeschi (riferimento
articolo di giornale). Furono imbarcati l�11 febbraio del 1944
su una motonave per essere trasportati nei campi di sterminio e
la motonave si inabiss� la sera stessa provocando la morte di
pi� di 4000 soldati vicino ad un isolotto di Gaidano o Goidano
che per� non ritrovo sulla cartina.
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