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Intervista a Cosetta Guarducci
di Susanna Garfagnini
Come
vivevi la vita quotidiana?
Stavo in casa, facevo i soliti lavori, ma vivevo con
terrore.
Frequentavi la scuola? Se no perch�?
Non frequentavo la scuola perch� avevo gi�
trent'anni.
Che cosa mangiavi quotidianamente?
Mangiavo molta pasta, perch� c'era poca carne e poco
formaggio. Inoltre il pane era pesato, 70g per gli adulti e 50g
per i bambini.
In quanti eravate in famiglia?
Eravamo in sei: io, i miei genitori, mia sorella, mia nonna e
mia figlia. Mio fratello era in Africa e mio cognato in Grecia,
mentre mio padre fu mandato in Libia.
Come passavi il tempo?
Lavoravo la maglia, la terra, ma poi quando la nostra casa
divenne il comando tedesco, lavoravamo poco perch� avevamo
paura. Quando poi ci mandarono sul monte di Ripa ricominciammo i
nostri lavori.
Quanti anni avevi quando � iniziata la guerra?
Trenta
In quali occupazioni erano dediti i tuoi genitori? Te li
aiutavi?
Avevano un negozio e io li aiutavo
Quali giochi facevate?
La sera giocavamo a tombola
In che modo si diffondevano le
notizie?
C'era il bollettino per via radio
Avevate contatti
diretti con i soldati? Se si come?
Non avevamo molti contatti,
solo mia mamma, quando avevamo il comando in casa, parlava e
spesso preparava da mangiare a un soldato e ad un ufficiale, ma
tutto questo di nascosto, perch� il comandante non voleva.
Vi
nascondevate durante i bombardamenti? Dove?
Stavamo rinchiusi in
casa, oppure ci nascondevamo dentro a delle gallerie che erano
state costruite appositamente per nasconderci.
Avevate paura?
Di cosa soprattutto?
Dei bombardamenti e dei tedeschi
Ci sono
stati degli atti di ritorsione?
Con noi no
Eravate aiutati da
qualcuno? Come?
Non eravamo aiutati
Avevate animali?
Avevamo
un cavallo, ma mio padre fu costretto ad abbandonarlo
Curavate
la vostra immagine fisica?
Non era il nostro problema principale
E' migliorata velocemente la vita nel dopoguerra?
No ci sono
voluti molti anni
Ci sono episodi che ti hanno impressionato
pi� di altri?
Si: una mattina i tedeschi ci vennero a
svegliare, ci incolonnarono e ci portarono alla fortezza di
Montignoso, e un signore che conosceva il tedesco ci disse che i
soldati avevano ricevuto l'ordine di ucciderci, ma poi
ricevettero un contrordine, e ci portarono fino alla stazione di
Massa. Qui ci fecero salire sul treno e poco dopo iniziarono a
sparare, ma per fortuna mor� solo una persona.
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