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Testimonianza
Essendo
nata nel 1927 ho diversi ricordi del decennio 1940-1950,
soprattutto legati alla Seconda Guerra Mondiale: in quel periodo
abitavo a Rio Magno (piccola frazione del comune di Seravezza) e
ricordo perfettamente l'arrivo dei tedeschi 1944, vennero in
cerca di una presunta spia degli alleati, ricordo i loro
terribili interrogatori che fortunatamente io e la mia famiglia
(io, mia madre,mio padre e mia sorella) non abbiamo mai
subito.
Inoltre ricordo le terribili ronde che avvenivano nei pressi
della nostra abitazione e la notte della cattura della spia, che
era il mio vicino di casa Amos (uomo di una certa et�, di mezza
et� condannato su una sedia a rotelle) che sembrava
all'apparenza insospettabile; quella sera mi ricordo il rumore
degli scarponi dei militari che si avvicinavano cos� mio padre
corse a nascondersi in soffitta visto che molto spesso i soldati
facevano irruzione nelle abitazioni per catturare gli uomini e
portarli nei campi di lavoro, noi eravamo in religioso silenzio
con le luci spente ed una grandissima paura, poi quando
entrarono in casa del povero Amos sentimmo le grida e poi fu
portato via, in seguito si seppe che venne fucilato.
In quel periodo lavoravo presso un negozio di alimentari a
Corvaia (altra piccola frazione del comune di Seravezza) poco
distante da un vecchio castello che veniva utilizzato dai
tedeschi come sorta di prigione provvisoria dove erano rinchiusi
anche alcuni miei amici e compaesani, cosi ogni tanto prendevo
qualcosa da mangiare di nascosto e lo portavo ai detenuti con la
complicit� di una sentinella tedesca, che doveva avere circa la
mia et�, infatti mi faceva passare rischiando anche lui gravi
conseguenze, ricordo che nonostante la differenza di lingua
riuscivamo a comunicare ugualmente, tutte le mie amiche mi
dicevano che ero ''matta'' perch� prima o poi mi avrebbero
catturato ma a me non importava, fortunatamente mi � sempre
andata bene.
Un altro episodio che non potr� mai dimenticare � il giorno
dello ''sfollamento'', prendemmo solo una piccola parte delle
nostre cose e lasciammo velocemente la nostra abitazione
raggiungendo a piedi il comune di Massarosa, dove fummo ospitati
da un sacerdote che ogni tanto ci portava da mangiare, poi fu
fondamentale per la nostra sopravvivenza la conoscenza di un
soldato americano, George, che lavorava nelle cucine e ci
portava personalmente gli avanzi praticamente ogni giorno,
stringemmo un gran rapporto di amicizia con lui tanto che molti
anni dopo quando andammo a vivere a Forte dei Marmi venne a
trovarci, fu un momento molto toccante per tutti.
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