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Intervista a L.B.
Come viveva la vita quotidiana?
Vivevo insieme alla mia mamma e ad un fratello pi� piccolo
di me. Mio padre si era trasferito da qualche anno in Germania
per lavorare, perch� in Italia non si trovava
occupazione.
Frequentava la scuola?
Se no, perch� ? Non frequentavo pi� la scuola, poich� i
miei genitori non si potevano permettere di pagarmi l�istruzione.
Che cosa mangiavate quotidianamente?
I prodotti che si coltivavano nel nostro orto, come
granturco e verdure. Inoltre mia madre andava mensilmente a
Parma per racimolare un po� di riso e fagioli. Solitamente a
pranzo si mangiava polenta, a cena riso.
Come era la vostra abitazione?
Molto modesta.
Quale era il vostro pensiero della guerra?
Essendo molto giovani lo abbiamo vissuto come un periodo di
infinita tristezza.
In quanti eravate in famiglia?
Come gi� detto, solo io con mia mamma e il mio
fratellino.
Come passavate il tempo?
Aiutavo la mamma nei lavori domestici e a coltivare il campo.
Insieme alle amiche, cucivo vestiti recuperando roba usata: per
esempio usavamo il telo dei paracaduti per fare delle
camicie.
Quanti anni aveva quando � scoppiata la guerra?
Ero un adolescente, avevo quindici anni.
In quali occupazioni erano dediti i vostri genitori?
I nostri padri erano in guerra, si stava soprattutto insieme ai
nonni.
Quali giochi facevate?
Il pi� praticato era il gioco della �campana�, ma si
giocava anche con il cerchio e con bambole di pezza o di
zucca.
In che modo si diffondevano le informazioni?
Si diffondevano tramandate da una persona all�altra. Inoltre
ogni tanto ci radunavamo in una piazza dove mediante una radio
ascoltavamo la voce del Duce.
Avevate contatti diretti con i soldati?
Personalmente avevo una grande paura delle truppe tedesche. I
tedeschi rappresentavano il terrore. Gli americani invece mi
intimorivano meno, anche perch� sono venuti in aiuto, portando
cibo e speranza.
Dove vi nascondevate durante i bombardamenti?
Ci rimpiattavamo nei campi, coperti dalle piante, per
allontanarci dai punti pi� a rischio, quali erano ponti e
strade.
Cosa temevate in particolare?
Vedere le uniformi tedesche.
Ci sono stati atti di ritorsione?
Io non ne sono mai stata partecipe.
Eravate aiutati da qualcuno?
Essendo rimasta orfana conseguentemente all�eccidio di
Sant�Anna, un ente Comunale ci passava mensilmente una somma
di denaro.
Avevate animali domestici, oltre a quelli di allevamento?
Avevamo dei gatti, ma nei periodi pi� duri sono stati uccisi e
mangiati.
Curavate la vostra immagine fisica?
Eravamo troppo colpiti nello spirito, nei sentimenti e negli
affetti per occuparci di simili frivolezze.
E� migliorata velocemente la vita nel dopoguerra?
No, abbiamo risentito per parecchi anni dei devastanti
effetti della guerra.
Come sono stati accolti i militari al ritorno a casa?
Chi ha avuto la fortuna di ritornare � stato accolto benissimo
da amici e parenti.
Eravate schierati politicamente?
No, la guerra mi aveva talmente provato che non c�era nessuna
ideologia politica in me.
Ci sono episodi che vi hanno impressionato pi� di altri?
Senza dubbio l�episodio che mi ha toccato pi� da vicino e
che ha lasciato segni indelebili nella mia vita, � stato l�eccidio
di Sant�Anna. Non ci sono parole adatte a descrivere
pienamente quello che ho vissuto: � inconcepibile quello che
una persona pu� fare ad un suo simile.
Lombardi
Niccol�
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